Leonardo

Fascicolo 13


in "Alleati e nemici"
W. JAMES - Le varie forme della Coscienza Religiosa. - Torino. Bocca, 1904. p. XVI, 478.
recensione di Giuliano il Sofista (Giuseppe Prezzolini)
p. 29


p. 29



È l'ultima opera di quello che io stimo il più grande e originale filosofo vivente, anche con certa sua zavorra fisiologica che gli nuoce nei grandi voli. Eccellente l'idea dei fratelli Bocca di farla tradurre, ed eccellente quella di rivolgersi a G. C. Ferrari e V. Calderoni; i quali (ed uno aveva già lottato con lo stile cosi personale ed immaginoso del James) sono riesciti nel loro compito con scioltezza e fedeltà, dandoci una versione anche migliore, mi sembra, di quella della Psicologia. Speriamo presto d'avere nella stessa collezione la Will to Believe dello stesso autore, più importante degli Ideali della vita già accolti nella piccola biblioteca Bocca. — Mi spiace solo trovare in capo al volume una prefazione del dottrinario pontefice del positivismo italiano, R. Ardigò; prefazione che mostra che il vecchio teologo o non ha letto, o non ha capito il libro. Sapete infatti perchè loda il James? per avere «escluso dal fenomeno della coscienza religiosa ogni influenza non naturale» e per aver messo in luce «magistralmente, come l'esaltazione mistica porti assai spesso al frivolo, all'inutile, al ridicolo, al ripulsivo, al dannoso». Ora questo libro è invece uno dei più importanti sintomi del ritorno dei filosofi ai valori qualche tempo fà fuori di moda, cioè a quelli del soprannaturale.
   E basta leggere a p. 212-213 dove il James vuole mostrare che le sue analisi non escludono, anzi rendono possibile per la via del sub¬cosciente l'influenza di un soprannaturale, se esso esiste. E basta leggere a p. 207 dove il James riconosce pel caso della conversione di S. Paolo e per quella del colonnello Gardiner, «utile e razionale, qualche ipotesi più mistica e teologica» di quelle materialiste.


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